Descrizione delle Pietre Dure – Gemme

da Il Granchio D'Argento

Con il termine pietre dure o gemme si intende nell’uso abituale del termine e, in certi paesi, anche legale, un insieme di materiali di diversa origine, che a causa della loro specifica lucentezza, colore, trasparenza e brillantezza, oltre che per la
loro rarità, assumono un elevato valore economico.

AGATA
AMAZZONITE
AMBRA
AMETISTA
ANGELITE
BORNITE
CORALLO
CORALLO DI BAMBU’
CORNIOLA
DIASPRO
EMATITE
GIADA

LAPISLAZZULI
LAVA DELL’ETNA
MALACHITE
OCCHIO DI TIGRE
OCCHIO DI SHIVA o OCCHIO DI SANTA LUCIA
ONICE
PIETRA DI LUNA
QUARZO CETRINO
QUARZO ROSA
SODALITE
TORMALINA
TURCHESE

AGATA

L’Agata è una forma di calcedonio e fa parte della famiglia dei quarzi. E’ nota per le fasce di colori,spesso concentriche, dovute al modo in cui si forma entro la cavità delle rocce vulcaniche che a volte riempie completamente. All’apparenza sembra un sasso comune ma si tratta di un Geode:
una pietra cava che, tagliata, ha al centro piccoli cristalli. Se non ha alcuna cavità è chiamata “mandorla d’Agata” (anche “Agata piena”). Le grandi Agate multicolore, tagliate a metà per evidenziarne la cavità interna, sono le più appariscenti e potenti, ma anche le piccole hanno notevoli qualità. Fin dall’antichità è considerata una pietra sacra ed è usata come amuleto, capace di assicurare protezione, successo, salute. Indossando dell’ Agata si ottiene una forte protezione dalle malattie e dalla sfortuna; favorisce l’introspezione e l’armonia spirituale.

Rende stabile la salute e tonifica l’organismo ponendosi come barriera a qualsiasi influenza negativa esterna.

AMAZZONITE

‘Amazzonite è chiamata “pietra della speranza” fin dall’antichità per il bel colore verde, spesso arricchito da bianche venature cristalline che le donano riflessi luminosi. Già gli Egizi lavorarono stupendi oggetti in Amazzonite ma non sappiamo com’era chiamata allora: il nome attuale deriva dai ritrovamenti nella Foresta Amazzonica nel XVIII secolo. E’ considerata da sempre una pietra benefica, che infonde sicurezza, perseveranza, determinazione. Aiuta ad ottenere il successo affrontando i rischi: è anche la pietra dei giocatori e di chi intraprende iniziative che richiedono entusiasmo, coraggio e determinazione.

AMBRA

L’ Ambra non è una vera pietra ma il prodotto di un’ alchimia naturale che nel corso di milioni d’anni ha creato meravigliose “Gemme” da resine fossilizzate. Le varietà più preziose sono quelle che inglobano, a perpetuare magicamente i doni della natura, organismi vegetali o animali antichissimi: insetti, fiori, foglie, gemme di piante, frammenti di legno.

E’ stata la prima pietra preziosa della storia e ha la fama di avere proprietà miracolose: si usa da più di 7 mila anni come amuleto.

AMETISTA

L’Ametista è una delle pietre più belle del gruppo dei Quarzi cristallini. ll suo colore particolare è dovuto alle tracce di ferro che contiene e viene associato alle caratteristiche che le vengono attribuite fin dall’antichità: è la pietra della chiarezza del pensiero, che mantiene desti e vigili, consapevoli ed equilibrati.

ANGELITE

L’Angelite è una variante del minerale conosciuto con il nome di anidrite. E’ formato da solfato di calcio anidro. Ha origine evaporitica ed è prevalentemente derivato dalla trasformazione di depositi di gesso per perdita delle molecole di acqua che gli sono associate. Questi cristalli formano aggregazioni simili a grappoli i cui i singoli elementi hanno sezione quadrangolare: una sorta di “cavolfiore” cristallino. Particolare e tipico il colore bianco azzurrognolo con la parte centrale dei cristalli quasi grigia. Le parti più azzurre vengono utilizzate e denominate “angelite”.
Sono osservabili sottili lamelle bianche di calcite estremamente fini e delicate, protette dai cristalli di anidrite.

BORNITE

La Bornite deve il suo nome al mineralogista austriaco I. von Born (1742-1791). E’ uno dei minerali più importanti per l’ estrazione del rame e questo è il suo utilizzo principale. La si trova dispersa in rocce ignee intrusive e come minerale primario e secondario nelle vene dei giacimenti di rame.

Ha un grado di durezza pari al livello 3 – 3,3 della scala Mohs mentre il suo colore è bruno, nero. La sua superficie si presenta spesso con una tipica iridescenza viola-bluastra-rossastra, dovuta ad ossidi ed idrossidi di rame che si formano a contatto con l’ aria.

CORALLO

Il Corallo non è una pietra vera e propria ma il magico prodotto della natura che sembra avervi voluto riunire le forme e le caratteristiche dei tre regni: minerale, vegetale e animale. Detto anche “albero del mare”, il Corallo è lo scheletro colorato di animali celenterati marini, che vivono fissati al fondo (come le piante) e diventano duri come le pietre, assumendo forme e colori affascinanti.

I colori del Corallo spaziano dal Corals wavers, corallo rosso Mediterraneo, arancione di Sciacca, al rosa pelle d’angelo di Bokè, bianco di Misu, nero di Sicilia (la varietà più preziosa, detta ‘Moro’).

CORALLO DI BAMBU’

Il Corallo Bambù è una particolare e rara varietà di Corallo che si trova solo al largo di Taiwan. Il Corallo non è una pietra ma una sostanza organica, lo “scheletro” calcareo dei piccoli polipi marini che vivono in colonie nelle acque calde. Le sue tipiche colonie assomigliano, nella forma, a foreste di alberelli alti al massimo 25 centimetri, fissati alle rocce dei fondali, a cinquanta-duecento metri di profondità. Il Corallo Canna di Bambù è così chiamato perchè assomiglia a quest’ ultima.

Si tratta di una radice, di colore biancastro, molto densa e compatta che viene spesso sottoposta al trattamento di colorazione attraverso “impregnazione”. Presenta struttura simile al Corallo, alternando parti calcaree ad anelli fibrosi scuri, che secondo i ricercatori sono ‘snodi’ elastici che permettono alla struttura di piegarsi.

CORNIOLA

Corniola, dal latino Cornum, nome della pianta chiamata Corniolo e che dà frutti rossi come il minerale. La Corniola è una varietà molto nota di Calcedonio . La sua colorazione più pregiata è quella di un rosso-arancio; il rosso della Corniola è dovuto alla presenza di ossidi di ferro, mentre le tonalità più chiare sono da attribuirsi all’idrossido di ferro. La Corniola più famosa è quella al centro del pettorale funerario del Faraone Tutankhamon. Infatti, fin dal tempo degli Egizi, e poi in Arabia, in Oriente e in tutto il mondo, la Corniola, varietà di Calcedonio, è stata considerata una pietra dai grandissimi poteri protettivi, fra cui quello di evitare i pericoli (anche nell’Aldilà).

Del colore del sangue, calda e potente, è la pietra che più si addice a chi deve risolvere questioni difficili sia di salute che sentimentali. Indossando la Corniola si avverte una forte sensazione di
protezione in quanto la pietra ha grandi capacità di evitare pericoli. Inoltre la Corniola più si addice a chi deve risolvere questioni difficili sia di salute che sentimentali.

DIASPRO

Il Diaspro è una varietà opaca di Quarzo, molto apprezzata per le singolari colorazioni che ne contraddistinguono diverse varietà: le principali sono il diaspro bianco (magnifico color avorio con venature rosse) e il diaspro verde-grigio (confuso spesso con l’eliotropio).

Altri tipi, a seconda delle inclusioni e dei colori, sono Diaspro Dalmata e Diaspro Orbicolare (o Diaspro Oceanico).

EMATITE

L’Ematite era nota come “Pietra del Sangue” nel Medioevo, ma era conosciuta già nell’ antico Egitto e in Mesopotamia per il suo colore e la sua natura “sanguigna”, e per la capacità di fermare le emorragie e di curare svariati malanni. Una varietà ricercatissima è la “Rosa di Ferro”, cristallo stupendo, a forma di fiore e iridescente che si trova anche in Liguria e all’Isola d’ Elba.

L’Ematite è un minerale da cui spesso si estrae il ferro.

GIADA

Confucio chiamava la Giada: “lo specchio dell’integrità anima-mente”. Riteneva che potesse aiutare l’uomo a prendere decisioni con determinazione e sicurezza. Sulla Giada esiste una ricca tradizione di leggende orientali, tanto che in Cina si usa ancora donare un oggetto di Giada ad un nascituro, come protezione ed augurio di prosperità. La varietà di colori ed i numerosi appellativi -spesso usati impropriamente – hanno creato confusione ed incertezza attorno a questa bellissima pietra.

Il termine Giada indica due tipi di materiali: la Nefrite che appartenente al gruppo degli anfiboli, e la Giadeite che appartiene al gruppo dei pirosseni.

Questi materiali furono utilizzati , fin dall’antichità, per produrre manufatti, armi ed oggetti ornamentali. La Nefrite può presentare varie tonalità di colori: dal nero al verde scuro, dal marrone al giallo e al bianco.

La Giadeite, invece, può essere verde, gialla, porpora, rosa, bianca, arancio, bluastra, marrone e grigia.

La più ricercata è quella verde brillante, conosciuta come Giada Imperiale. Nefrite e Giadeite sono formate da cristalli molto compatti, tenaci ed elastici che possono resistere ad elevati valori di pressione.

Esse si formano dal processo di metamorfosi delle rocce ignee, basiche e ultrabasiche, a basse temperature e basse pressioni. Da sempre la Giada è il portafortuna più potente, l’amuleto per eccellenza, apportatore di saggezza e prosperità; la sua “morbidezza” ne fa una pietra ornamentale duttilissima e utilizzata per oggetti artistici raffinati. In tutto il mondo è da sempre il portafortuna più potente, l’amuleto per eccellenza, apportatore di saggezza e prosperità.
Indossando un gioiello cesellato in questa pietra si ottiene un grande aiuto ad evolversi
spiritualmente e apprendere con decisione le redini della propria esistenza.

LAPISLAZZULI

Un bellissimo dono degli Dei: così è considerato da millenni il Lapislazzuli, che sembra un pezzo di ‘cielo sempre stellato’, come lo definì Plinio per la sua colorazione picchiettata d’oro. E’ una pietra apprezzatissima, con una forte personalità, regale: i sovrani se ne facevano ricavare oggetti ornamentali e amuleti. In realtà non è un minerale singolo ma una mescolanza, in cui predominano minerali azzurri (lazurite, sodalite, haüynite), con le caratteristiche inclusioni di pirite che ricordano appunto le stelle. Indossando il Lapislazzuli si avverte un aumento nella determinazione di individuare con chiarezza i propri obiettivi e a portare alla realizzazione delle proprie idee.

Inoltre aiuta a selezionare le amicizie giuste e a rinsaldare l’amore e l’equilibrio nei rapporti umani.

LAVA DELL’ETNA

L’Etna è un tipico strato-vulcano che iniziò la sua attività, tra 500 e 700 mila anni fa. La sua lava di tipo basaltico è povera in silice, è molto calda, densa e fluida. Per queste ragioni le eruzioni sono tranquille ed il percorso delle lave prevedibile. La velocità di scorrimento è superiore a quella delle lave acide, più ricche in silice e più viscose e leggere. La lavorazione della pietra lavica, derivante dall’industria estrattiva delle vicine cave dell’Etna, per scopi ornamentali o per materiali da costruzione, diede da vivere a molte famiglie siciliane. I “pirriaturi”, anticamente, estraevano lungo i costoni dell’Etna solo strati superficiali di lava perché più porosi e più facilmente lavorabili con arnesi quali la subbia, lo scalpello, la mazzola e il martello. Sul materiale estratto interveniva lo spaccapietre che ricavava lastre di pietra, infine lo scalpellino rifiniva il materiale. Uno degli usi prevalenti cui era destinata la pietra lavica era la pavimentazione delle strade urbane e rurali.

MALACHITE

La Malachite è molto ricercata come pietra decorativa ed è anche nota per le sue virtù “magiche”: era la pietra che rivestiva i copricapo dei Faraoni per donar loro saggezza, la pietra delle Dee dell’Amore e della Sapienza. Le sue forme tondeggianti evocano la bellezza, la fertilità e la sensualità della donna: per questo fin dal Medioevo è un talismano per l’ Amore, per la ricchezza e la protezione dei bambini. Affine all’Azzurrite, deve le sue molte proprietà terapeutiche e calmanti al suo alto contenuto di rame, da cui deriva. Indossando la Malachite si avverte un senso di calma e di stabilità perché questa pietra tende a neutralizzare l’emotività propria e anche quella prodotta dalle persone con cui si viene in contatto. Questa pietra aiuta inoltre a prendere coscienza del proprio Io e a superare paure e indecisioni.

OCCHIO DI TIGRE

L’Occhio di Tigre è una varietà opaca di Quarzo imparentata con gli altri “occhi” (“di falco” o “di gatto”). Ha in comune con essi lo straordinario effetto di “gatteggiamento”: i bellissimi riflessi di luce ondeggianti. Il magico luccichio è dovuto alla presenza di fibre crocidolite, note come “amianto azzurro”, che però appaiono anche dorate; nell’Occhio di Tigre diventano limonite, creando i magnifici effetti luminosi giallo-oro, che ricordano la seta. Fin dall’antichità questa pietra è dunque vista come un potente amuleto contro demoni e sortilegi.

E’ un talismano che protegge dai nemici e dona la forza necessaria per affrontare le difficoltà della vita. Questa pietra indossata, da sempre è stata considerata un potente amuleto contro qualsiasi tipo di negatività e sortilegi.
Protegge inoltre dai nemici e dona la forza necessaria per affrontare le difficoltà della vita.

OCCHIO DI SHIVA o OCCHIO DI SANTA LUCIA

L’Occhio di Shiva, conosciuto in tutto il mondo con svariati nomi, è considerato un ottimo
portafortuna. In Italia è detto Occhio di Santa Lucia, in Sudafrica Moneta di Sirena, in Australia Occhio di Gatto. L’Occhio di Shiva è il frutto del “lavoro” di una specie marina, un mollusco chiamato Astraea Rugosa. Il mollusco secerne una sostanza che gli permette di costruire la sua casa, la conchiglia, e l’Occhio di Shiva, ovvero “la porta d’ingresso” della sua conchiglia.

L’Occhio non è nient’altro che un piccolo opercolo calcareo che serve al mollusco per proteggersi fino alla sua morte, dopodiché si stacca e viene portato dalle correnti. Il mollusco si trova in tutto il Mediterraneo e anche nei mari asiatici. Questo piccolo opercolo viene considerato la rappresentazione del “terzo occhio” della dea Shiva al quale negli anni è stata attribuita una capacità benefica sui flussi energetici che attraversano tutto il nostro corpo. Simbolo di saggezza e conoscenza è l’emblema del movimento e dello sviluppo unitamente alla capacità di proteggerci dalle forze maligne accrescendo le energie positive.

L’Occhio di Shiva o Occhio di Santa Lucia, nella tradizione popolare italiana è uno degli amuleti più usati contro il malocchio. Inoltre si ritiene possa difenderci dalle malattie della vista, di qui l’associazione a Santa Lucia protettrice degli occhi.

ONICE

L’Onice era molto popolare tra gli antichi Greci e Romani. Questi ultimi la usavano per produrre sigilli, spille e pendenti, sui quali erano soliti incidere il proprio segno zodiacale, per poi impiegarli come talismani. Nel medioevo gli inglesi la usavano come amuleto contro gli spiriti maligni.

La sua grana sottile ed il bel colore nero la rendono particolarmente adatta al lavoro degli incisori.

PIETRA DI LUNA

Singolare e affascinante, la Pietra di Luna presenta un magnifico riflesso madreperlaceo, bianco o azzurro, che ricorda la luce dell’astro notturno. La Pietra di Luna è chiamata anche Adularia, e questo effetto, in cui eccelle fra le gemme, è chiamato quindi adularescenza.

Per la sua natura è sempre stata associata alla luna, al femminile e al mistero dei sogni e dell’inconscio.

La Pietra di Luna è la gemma ideale per chi voglia esplorare le dimensioni spirituali senza rinunciare alla razionalità.

QUARZO CETRINO

Il nome deriva dal termine francese citrin che significa giallo; il citrino é stato usato come gemma e pietra ornamentale da oltre tremila anni. Nel passato é stato spesso confuso col topazio, é stato (e viene tutt’ora) chiamato: quarzo topazio, madeira. Lo si trova in rocce vulcaniche (spesso nelle cavità, formando geodi); citrino massivo si trova anche in vene quarzifere: Brasile, Madagascar, Stati Uniti: rappresentano soltanto alcune delle principali zone di ritrovamento.

Il colore è giallo, giallo-brunastro, arancio, giallo-aranciato, arancio-giallastro, arancio-rossastro.

QUARZO ROSA

Il Quarzo Rosa fa parte della famiglia dei Quarzi cristallini. E’ una delle pietre più diffuse in natura e fra le più utilizzate e apprezzate in gioielleria per la trasparenza e la varietà di colorazione.

Il Quarzo Rosa è una pietra che aiuta a “sciogliersi” ed esprimere le emozioni, a “vedere rosa”.

E’ la pietra “del cuore”, consigliata a chi soffre di carenze affettive. Ma aiuta anche a vivere al meglio i rapporti sentimentali esistenti, promuovendo una profonda comprensione dell’altro e un senso di solidarietà autentica. Indossando il Quarzo Rosa sia avverte quasi subito un senso di liberazione dalle angosce quotidiane ed inoltre aiuta, essendo la pietra del cuore, a vivere più serenamente le situazioni affettive.

SODALITE

La Sodalite, variegata e affascinante, simile al Lapislazzuli , se ne distingue perché se viene incisa diventa violacea.

La sua classificazione distinta da quella del Lapislazzuli è recente, per cui le virtù delle due pietre venivano confuse: anche la Sodalite simboleggia la notte stellata ed evoca una dimensione divina e

TORMALINA

Bizzarra, imprevedibile, multiforme: la Tormalina è una delle gemme più singolari esistenti in natura. Si trova in vari colori e forme.

La Tormalina ha straordinarie e affascinanti caratteristiche fra cui gli effetti ottici. Alcune Tormaline, infatti, cambiano colore secondo la direzione da cui le si osserva in quanto hanno la proprietà di polarizzare la luce.

Tagliate a Cabochon, ‘gatteggiano’ ovvero sono attraversate da una linea luminosa mobile come negli occhi dei gatti.

TURCHESE

L’origine del nome Turchese è incerta, ma sembra derivare dal vocabolo francese ‘turc’ (turco). Le Turchesi, infatti, giungevano in Europa dalla Persia attraverso la Turchia. I principali giacimenti si trovano in Iran (giacimenti noti dal ‘200), Stati Uniti (Arizona, Nuovo Messico, Nevada), Messico,

Sudafrica, Russia, Egitto, Israele, Tibet, Cina. La Turchese, nota da millenni, è una pietra

affascinante e ricercatissima: simbolo della divinità celeste e delle meraviglie d’Oriente. Per primi

furono i Persiani ad amarne la qualità più pregiata, di color azzurro cielo. Lo splendido colore

azzurro, dovuto al rame, ha fatto del Turchese una pietra sacra anche in Tibet, nell’Antico Messico e nel Perù precolombiano.

In Europa è diventata la pietra dei cavalieri e dei viaggiatori che proteggeva da rischi e pericoli. Montata in Argento, è considerata un amuleto protettivo.

Ed ora un breve chiarimento circa la Pasta di Turchese che è un prodotto molto diffuso ed utilizzato in gioielleria.

La si ottiene attraverso un processo di lavorazione che utilizza due componenti: la polvere di Turchese ed una resina. Essendo la polvere di Turchese notoriamente bianca, ne deriva che la colorazione nitida ed uniforme della pasta di Turchese é il frutto di colorazioni associate alla componente in resina. La classificazione ” 4 Fiori” identifica il massimo grado di qualità di una pasta di Turchese.

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